A.N.P.I. LECCO
Le donne nella Resistenza
​
Le donne partigiane sono state, giustamente, definite, uniche «volontarie a pieno titolo nella resistenza», in quanto non sottoposte ai bandi di reclutamento, quindi - a meno di essere ebree o militanti antifasciste - non obbligate a fuggire o a nascondersi.
Impegnate in tutti i compiti previsti dalla lotta di Liberazione, comprese le azioni armate, la loro relativa libertà di movimento le rende particolarmente efficaci nel lavoro di informazione, approvvigionamento e collegamento, nella propaganda, nel trasporto di armi e munizioni, nell'organizzazione sanitaria e ospedaliera, nel Soccorso rosso, nei Gruppi di difesa della donna.
La Resistenza ha potuto contare su più di 100.000 donne: 35.000 partigiane, 20.000 impegnate in funzioni di supporto, 70.000 attive nei gruppi di difesa della donna. Alto è stato il sacrifico: 4.563 arrestate, giudicate dai Tribunali speciali e spesso torturate; 2.900 giustiziate o uccise in combattimento; 2.750 deportate; 16 medaglie d’oro.
Anche nel nostro territorio le donne sono le protagoniste indispensabili della ‘Resistenza diffusa’, senza la quale le formazioni combattenti non avrebbero potuto agire.
Attive nelle reti per gli aiuti e per gli espatri e in tutte le azioni di collegamento tra le formazioni partigiane (staffette), le donne sono le prime, ancora nel 1942, a protestare davanti alla casa del fascio di Lecco contro il carovita e non esitano, nel marzo del 1944, a scendere in sciopero, pagando anch’esse con la deportazione.
SCIOPERI A LECCO - 7 MARZO 44
SCIOPERI A LECCO - 7 MARZO 44
7 MARZO 44
7 MARZO 44
1
Donne nella Resistenza
Collocazione: ANPI Lecco
2
Convegno su donne e Resistenza (dal Giornale di Lecco)
Collocazione: ANPI Lecco
3
Collegatori, collegatrici, staffette. L'endoscheletro della Resistenza
Collocazione: ANPI Lecco
4
​Partigiane combattenti
Tratto da: Daniele Corbetta (a cura di), Taccuino degli anni difficili